domenica 31 marzo 2013

Il nuovo superuomo

Quando ti alzi la mattina, fatti una bella tazza di Zymil e Korn Flakes, poi giù un buon Actimel e subito in bagno a farti una doccia con Dove e Fructis, usa il Braun per asciugarti poi spalmati la Gillette su tutto il viso per farti la barba, Nivea quando hai fatto, e Axe sotto le ascelle, metti l'Aquafresh sul Mentadent, risciaqui con Listerine, un Nescafè al volo e sei pronto per faticare. Aspetta, hai un po' di emicrania, manda giù questa Bayer con un po' di San Benedetto. A pranzo puoi scegliere: McDonald's fuori o Findus a casa? Facciamo un Mars al volo e Daygum per i denti. Se senti la stanchezza, bevi una Monster. Hai del bruciore di stomaco, forse è lo stress, ti serve un Gaviscon. Se hai ancora sete non puoi rinunciare a una bella Coca-Cola. Mentre cammini sul marciapiede in città può capitare che ti senti il naso chiuso, risolvilo con Vicks. Finalmente a cena hai mezz'ora per goderti una bella pizza Buitoni all'italiana, mandi giù con una Schweppes e chiudi con un Perugina. E' sera, è l'ora di uscire e spararsi un Magnum e tre-quattro Absolut-Red Bull, per iniziare il divertimento.

Poi torni a casa distrutto, puzzolente, sudato, con la testa che ti scoppia e lo stomaco che vuole trasferirsi, una diarrea cronica, l'alito pesante, i denti gialli, la fame, le bolle in faccia e le mani spaccate.

E non capisci perché.

Asterix e Obelix, loro, sì, avevano una pozione magica che gli dava superpoteri.
Queste non sono pozioni magiche. Questi sono veleni.
Veleni propinatici dai padroni del mondo, all'insegna del consumo, sfruttando ogni nostra debolezza fisica, mentale ed immunitaria che è la conseguenza del nostro stile di vita, che loro ci hanno insegnato. Ci hanno convinto ad inquinare l'aria col petrolio e poi a respirarcelo con Vicks. Ci hanno costretto ad inquinare il terreno con la diossina e poi a calmare la gastrite con Gaviscon. Ci hanno rubato il tempo regalandoci soluzioni pericolose: fast-food, caffeine istantanee, cibo congelato. Ci fanno credere che un olio naturale prodotto dal nostro corpo sia anti-igienico e da combattere con delle schiume chimiche, sterili. Ci chiedono ogni giorno di più al fine di poterci dare di più ogni giorno, ma cosa?
La domanda fondamentale del giorno.

Cosa? Dovete chiedervi cosa.
Cosa c'è dietro quello che vediamo. Cos'è dietro lo schermo a colori a convincerci che ci serve altro. Cos'è che ci spinge a desiderare delle inutilità. Cosa andiamo a comprare ogni giorno. Cosa ci manca. Cosa desideriamo. Cosa otteniamo. Cosa facciamo per ottenerlo. Cosa ci fa. Cosa abbiamo fatto. Cosa possiamo fare per rimediare. Di cosa abbiamo veramente bisogno. Bisogna individuare in cosa andiamo a spendere tutte le nostre fatiche ogni giorno. Bisogna avere molti dubbi. Bisogna essere pronti a cambiare, ad eliminare. Bisogna tapparsi le orecchie e spalancare gli occhi. Bisogna smettere di credere nelle pozioni magiche, bisogna iniziare a sentirsi bene.

Le pozioni magiche hanno un effetto benefico effimero che costa al nostro organismo svariati effetti collaterali a lungo termine, che poi andiamo a risolvere con delle panacee le cui altro non fanno se dare un lieve sollievo temporaneo sviluppando nel frattempo altre collateralità, da risolvere con altre panacee e quando la ruota inizia a girare sei finito, se manca una carta crolla il castello, vai nel panico, non sai più che fare, inizi a sentirti un inetto e a comportarti come un tossicodipendente. Questo non è un superuomo. Questo è soltanto uno schiavo malato.


Chiaccherate notturne vol. I

Nessuna buona chiaccherata notturna può iniziare senza una buona canna.
Nessuna buona chiaccherata notturna può essere riportata senza stare belli fatti.
Ho appena installato Blogger sul telefono e sto scrivendo dal letto in una rilassante posizione supina che molto probabilmente mi farà chiudere gli occhi prima che riesca a finire il post.

Dalla chiaccherata di stanotte è emerso che la crescita è una strana bestia, ti fa fare cose che non vuoi fare e ti fa dire cose che non vuoi dire. Ti fa vedere cose che non avresti mai voluto vedere. Con questo incipit sembra il post su MSN di un 14enne rimbambito, ma credo di aver capito sempre di più che la crescita non potrà essere capita se non sul letto di morte, quando starà per finire.
Durante la crescita si scopre e scoprendo ci si mette in discussione. Durante la crescita si vuole la filo-sofia e l'ignoranza, l'informazione e il menefreghismo, la luce e la cecità.
Ma poi diventa un fatto di scelta.
Bisogna scegliere se crescere ancora, se cambiare ancora, se mettersi ancora in discussione, se si è pronti a dubitare in ogni momento in tutto ciò che ci hanno passato per vero.
La crescita è riuscire a ricordare il mondo che ci si immaginava da bambini, maturare e sviluppare le competenze necessarie a realizzarlo, e non arrendersi alla realtà rimanendo infantili.
La crescita inizia con una protesta, una guerra intestina contro la scoperta di un mondo scialbo, privo di quella fantasia creativa e creatrice che caratterizza la vita infantile. Apatia. Distruzione. Straniamento. Bisogna rimanere lucidi se si vuole continuare a crescere.

La crescita non è buttare cemento su cemento e intensificare le produzioni.
La crescita non è abbandonarsi ad uno stipendio fisso da un lavoro di merda.
La crescita è creazione, non produzione.

La decrescita felice è una cosa da ricercare non solo in ambito politico, economico, ma per prima cosa in noi stessi. Bisogna ricordare i sogni, la visione, quel mondo ideale visto da un bambino dove il lavoro non sia solo un mezzo per fare i soldi e i soldi non siano l'unico mezzo per poter fare. Bisogna iniziare a vivere senza pensare ai soldi, come quando si era bambini e bisogna essere abbastanza maturi e cocciuti da trovare i modi per farlo.

Bisogna crescere, ma non nella democrazia, non nella società, non nel conto in banca.
Bisogna crescere dentro, bisogna comprendere e saper abbattere ciò che è ingiusto anche nella nostra vita di tutti i giorni. Una guerra quotidiana che possiamo portare avanti da soli, ognuno per sé, ma che ha effetti più devastanti di qualsiasi manifestazione di piazza. Se si comincia a rinunciare all'acqua imbottigliata, alla carne in scatola, ai cibi pronti, agli ortaggi confezionati, ai saponi, si fa il più grande danno possibile a chi governa il mondo.
E in questo modo si crea un mondo nuovo.


venerdì 29 marzo 2013

Composting

Ve lo scrivo con un po' di ritardo, ma sabato scorso era finalmente uscito un po' di sole dopo tutte quelle brutte giornate scure così ne ho approfittato per andare dal vicino a prendermi le pedane di legno per completare la mia scatola di compostaggio.
Vi giuro, è una soddisfazione.
Prendere di tutto: bucce della frutta, foglie secche, potatura, caffè usato, e buttarlo lì dentro.
Domenica io, Beatrice (la mia ragazza) e mia madre abbiamo pulito un po' in giardino e l'abbiamo già riempita. Effettivamente dovrei farne un'altra ma continua a piovere e a fare giornate di merda che mi costringono a posticipare di giorno in giorno.
Intanto posso vedere le evoluzioni del compostaggio sulla prima, tanto mai farà sole e mai potrò continuare a sistemare il terreno.

Cos'è la scatola di compostaggio: il metodo che ho usato io è quello della scatola rialzata, praticamente ho preso 4 pedane (a dire il vero una me la sono costruita con quello che ho trovato in casa) e le ho inchiodate assieme come 4 facce di un cubo, lasciando libere la facciata frontale e quella superiore, e ho poggiato il tutto su 4 foratini, in modo da farvi passare l'aria anche sotto. L'aria infatti è un fattore importante perché prima di tutto evita che ciò che buttiamo nella compostiera inizi a puzzare (nella compostiera ci va il rifiuto umido), in più favorisce ulteriormente il processo di decomposizione. In questo modo possiamo avere, in teoria, dell'ottimo terriccio fresco nel giro di 4 - 6 mesi (usando il composter annche meno, ma ancora non lo provo) e, cosa più importante di tutte, possiamo smaltire il rifiuto umido in modo naturale al 100%.

Il rifiuto umido difatti è una grande causa di spreco energetico e di inquinamento nel nostro Paese, poiché seppur facendo la raccolta differenziata gli impianti di smaltimento ecologici per i rifiuti umidi in Italia sono pochissimi e tutti saturi. Di conseguenza questo va a finire negli inceneritori insieme a tutto il resto, causando un notevole spreco di energia poiché per bruciare i rifiuti umidi, che in genere sono scarti alimentari, frutta e verdura, serve molta più energia. Provate a bruciare un'arancia fino a farla diventare cenere e vedete quanto vi ci vuole.

Insomma, questa è la scatola  di compostaggio, potete farvela anche a casa, più grande, più piccola, dipende dalle vostre esigenze, potete farne anche una mini in versione appartamento da tenere in balcone, molta gente in città lo fa, non puzza, non sporca, non inquina. Qualsiasi materia biodegradabile vi immetterete diverrà semplice terra che potrete gettare ovunque senza danneggiare minimamente l'ambiente.

Queste sono un paio di foto della mia:

Rudy, mia madre, e la compostiera

Hana e compostiera

giovedì 28 marzo 2013

Drop Out

Poche parole: un nuovo blog. Per sfogarsi, con la flebile speranza di informare, per osservare e commentare e magari reinventare un mondo ormai divorato da malvagità ed interessi, perso nelle contraddizioni, dominato da un'umanità destinata all'autodistruzione.

Si apre un nuovo blog con poche frasi pronunciate da una delle menti più discusse del decennio della pop-art, degli hippie, delle droghe - queste sono le parole dello psicologo statunitense Timothy Leary, come dall'intro dei Tool a Third Eye (nel live pubblicato nel loro box-set Salival):
"Throughout human history, as our species has faced the frightening, terrorizing fact that we do not know who we are, or where we are going in this ocean of chaos, it has been the authorities — the political, the religious, the educational authorities — who attempted to comfort us by giving us order, rules, regulations, informing — forming in our minds — their view of reality. To think for yourself you must question authority and learn how to put yourself in a state of vulnerable open-mindedness, chaotic, confused vulnerability to inform yourself."

"Durante la storia, l'umanità ha dovuto affrontare il fatto angoscioso, terrificante di non sapere chi siamo, o dove siamo diretti in questo oceano del caos. Sono state le autorità - politiche, religiose, educative - che hanno cercato di consolarci dettando ordini, regole, informandoci - formando la nostra mente - nella loro visione del mondo. Per pensare indipendentemente devi prima mettere in discussione le autorità e saperti porre in uno stato vulnerabile di apertura mentale, vulnerabilità caotica, confusa per informarti da solo."
(ve l'ho pure tradotto, non avete scuse)


Pensate da soli, discutete le autorità.